L’elettrizzazione per strofinio

     Tutti noi abbiamo, qualche volta, strofinato su un panno di lana una penna di plastica e abbiamo notato che essa acquisisce la proprietà di attrarre corpi leggeri come pezzi di carta o piccole palline di polistirolo.

Esistono anche altri materiali che si comportano allo stesso modo, tra cui il vetro e l’ebanite.

Diciamo che questi corpi nello strofinio si sono elettrizzati, più precisamente diciamo che hanno acquistato una carica elettrica.

La scoperta ebbe origine inizialmente utilizzando una resina di conifere chiamata ambra, in greco elektron da cui la parola elettricità.

Se strofiniamo su un panno di lana due bacchette di uguale materiale, ad esempio di vetro, e sospendiamo ad un filo una delle due, avvicinando l’altra, si nota che quella sospesa tende ad allontanarsi.

Si dice in tal caso che tra le due bacchette c’è una forza repulsiva.

Se si rifà l’esperimento con una bacchetta di vetro ed un’altra di ebanite (miscela di gomme naturali), si nota che le due tendono ad avvicinarsi, quindi tra di esse c’è una forza attrattiva.

Questo fatto si spiega  con l’esistenza di due tipi diversi di elettricità, quella acquistata dal vetro e materiali di uguale comportamento e l’altra acquistata dall’ebanite, dalla plastica e altri materiali di uguale comportamento. La prima carica elettrica la chiamiamo positiva, l’altra negativa.

Dallo studio degli atomi, sappiamo che essi sono dotati di elettroni aventi carica negativa e protoni aventi carica positiva.

Prima dello strofinio le bacchette sono elettricamente neutre in quanto il numero di elettroni e di protoni si equivale. Con lo strofinio viene alterato tale equilibrio.

Precisamente i materiali che durante lo strofinio tendono a perdere elettroni, acquistano carica positiva in quanto in essi il numero di protoni diventa superiore al numero di elettroni. Questi sono i materiali che si comportano come il vetro. Mentre, quelli che tendono ad acquistare elettroni avranno carica negativa in quanto il numero di elettroni diventa superiore al numero di protoni. Questi sono i materiali che si comportano come la plastica.

Si nota che il numero di protoni durante lo strofinio, resta invariato in entrambi i casi. Quelli che si spostano sono solo gli elettroni.

Dall’esperienza prima citata si può affermare che:

due materiali elettrizzati con uguale tipo di carica si respingono e due materiali elettrizzati con diverso tipo di carica si attraggono.

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