Consideriamo un circuito elettrico del tipo:
Nel quale troviamo un generatore di tensione variabile, un interruttore, una bobina, un amperometro, inserito in serie al circuito (cioè attraversato dalla stessa intensità di corrente) e un voltometro, inserito in parallelo alla bobina (cioè con la stessa d.d.p.).
Chiudendo l’interruttore si ha il passaggio di corrente elettrica. Cioè ad un valore d.d.p. uguale a Δv corrisponde una corrente I.
Si nota che se raddoppiamo, triplichiamo o quadruplichiamo la differenza di potenziale ΔV, anche la corrente I raddoppia, triplica e quadruplica. Cioè le due grandezze sono direttamente proporzionali, quindi il loro rapporto è costante:
Questo rapporto lo chiamiamo resistenza elettrica R.
Tale relazione è detta prima legge di Ohm.
Graficamente nel piano ΔV in funzione di I si ottiene una retta che parte dall’origine degli assi
Il simbolo della resistenza è:
Essa rappresenta l’ostacolo che il conduttore offre al passaggio di corrente. Pertanto un buon conduttore ha una bassa resistenza mentre un isolante ha una resistenza elevata.
Nel Sistema Internazionale la resistenza si misura in:
Il componente elettrico che rappresenta la resistenza è detto resistore.