Generalità sul moto

In questo capitolo ci riferiamo esclusivamente ai corpi rigidi, cioè a quei corpi i cui punti sono sempre alla stessa distanza tra di loro. Ad esempio un foglio di carta pur essendo un corpo solido, non è rigido, in quanto i punti di esso possono avvicinarsi tra loro, mentre una penna è rigida.

Quando un corpo è di piccole dimensioni rispetto allo spazio percorso, possiamo considerarlo come un punto materiale, cioè in alcuni casi trascuriamo le dimensioni e la forma del corpo, considerandolo come se fosse un punto.

Si parla di moto di un corpo, quando la sua posizione rispetto ad un altro, assunto come riferimento, varia nel tempo. Può essere usato come riferimento la Terra o un sistema di assi cartesiani o il sole o qualsiasi altra cosa.

In tutti questi casi si parla di moto relativo e non di moto assoluto.

Quasi sempre ci limitiamo al moto di un punto materiale, cioè di un corpo di dimensioni molto piccole rispetto a quelle dello spazio nel quale avviene il movimento.

La linea descritta dal punto mobile, luogo delle successive posizioni nel tempo, prende il nome di traiettoria.

Una prima suddivisione dei moti viene fatta in base alla traiettoria. Se essa è retta si ha il moto rettilineo, se essa è curva si ha il moto curvilineo

Una seconda suddivisione viene fatta in base alla velocità,

Si definisce velocità lo spazio percorso da un corpo in un intervallo di tempo, fratto l’intervallo stesso.

Se la velocità è costante si ha il moto uniforme, se la velocità non è costante si ha il moto vario.

Rotaia a cuscino d’aria, per lo studio dei moti

La classificazione dei moti è pertanto:

  • Moto rettilineo uniforme

  • Moto rettilineo vario

  • Moto curvilineo uniforme

  • Moto curvilineo vario

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